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L'autore | La figura | L'opera

 

Nel panorama sempre più uniforme e codificato dell'arte moderna, condizionata da modi e mode che la critica impone, nel fragore e nella violenza della civiltà industriale, Nino Bruneo disarticola, nella sua figura di artista, le strutture portanti del mondo in cui vive: ordine sociale, produzione, denaro. All'Artista produttivo e riproduttivo che i media ci impongono, egli oppone l'orgolio di essere unicamente se stesso. La sua terracotta, liberata dai facili artifici codificati quali la citazione del colore e l'invetriatura, ripropone l'antica mimèsi terra, uomo, natura.
Il suo messaggio è diretto e stimolante, la ceramica a torto definita arte povera o minore, assurge nelle sue opere a precisa facies culturale quando l'artista simula e replica, lasciandone integro il valore, forme ispirate alla natura, in una autonomia assolutamente atipica nel tessuto e nelle tradizioni più propriamente mediterranee.
Questo rapporto uomo terra, uomo natura è elemento arcaico che ci ricongiunge alla terra madre e volutamente rifugge l'artifizio e l'effimero.
Ciotola, vaso, scultura, taglio, grembo, cavità, bocca, vagina, orifizio non sono reperto archeologico ma sfoglia composta con manualità religiosa per elevarsi a un risultato di alta pregnanza e attualità di linguaggio. I segni sono graffiti con mano amorosa in intimo accordo con la materia il cui senso fisico tattile è appagato dai vasi scultura e quello spaziale dai pannelli murali.
La materia non è aggredita; forma, colore e segno sono elementi irrinunciabili di questo contesto armonico.

La mano dell'artista strappa all'informe creta volume e forme, impronta di dita, rapporto d'amore, cesello di seduzione.
Campiture di una dolcezza rosata o appena violacea, fiori di conchiglia marina, pietre, terre arse, argilla. Verdi sfumati di ficodindia salso e carnoso, olivo di Sicilia, agave spinosa pregna di linfa solare sul mare di maiolica blu. Così Nino Bruneo canta la sua terra di irrinuncibible bellezza con l'incatamento sottile della sua arte, messaggero di un amore antico che plasma e rinnova con grande padronanza di mestiere e professionalità in un linguaggio visivo tutto rigore e poesia.

Fabio Trombetta
I procedimenti sono sempre gli stessi; la pazienza necessaria alla loro attuazione rimane una componente imprescindibile; le previsioni corrispondono ai risultati solo dopo una lunga esperienza; un'esperienza nella quale, comunque, qualcosa di sfuggente, incontrollabile, sempre emerge quasi a ulteriore stimolo al gioco creativo.
E' proprio su queste caratteristiche di gioco e di progetto insieme che l'attività di Nino Bruno procede, al di fuori di quei circuiti consumistici che han sempre tentato, più o meno invano, di creare equivoci...
Ed è in questo difficile contesto che si inserisce il lavoro di Bruneo, il quale crea le sue forme, mescola gli smalti, costruisce i suoi spazi e i suoi incastri in un "continuum" le cui fasi accompagna una per una.
La ceramica diventa così anche uno strumento di analisi introspettiva, sia che l'autore si affidi al suo sottile e raffinato grafismo, sia che si addentri in un semplice colore, un abbaglio, un volo silenzioso. Quel mondo adolescenziale della manipolazione viene in tal modo svolto nel rispetto delle proprie radici e diventa l'anima di una ricerca stilistica precisa che nulla concede al facile effetto. E l'arte, in fondo, non è mai servita a gran che, se non al tentativo di rispondere a dei richiami mai facilmente decifrabili.

Annarosa Restino
Gli oggetti di Bruneo, plasmati in terracotta o in grès, sono ricoperti di smalti la cui superficie viene dall'artista incisa con un fitto reticolo di segni: su questi, la luce crea allusivi effetti cromatici che si aggiungono ai giochi chiaroscurali dell'intera massa.
… Bruneo taglia il suo oggetto con cesure che ne attraversano e contrastano sia la forma che i segni incisi su di essa... in questa operazione è ... lo scultore che si accosta alla pittura. La materia plastica viene infatti alleggerita e tradotta in pura "icona". Peraltro Bruneo esegue anche dei veri e propri "quadri", ovvero oggetti da parete, nei quali, in bassisssimo rilievo, esprime con più specifico intento immagini e colori.


Teresa Pugliatti

...il non essere «entrato nel giro» ha fatto sì che il suo percorso «lento e graduale» abbia proceduto senza perdite di quota o crisi di metamorfosi da contagio (come avviene spesso al di fuori della provincia)...
Avendo presa coscienza della sua inclinazione a modellare oggetti, rifiniti con la tecnica ceramica e destinati all'uso, ma che in realtà ripudiano colore e funzionalità pratica, Bruneo ha, nelle sue più recenti opere, affrontato temi di scultura pura. Ed è passato dallo studio delle superfici curve più o meno scabre a quello di incastri di prismi con le facce alveolate o da corrose serie di fenditure che formano un tessuto plastico assai sensibile.
Gli sviluppi di questa nuova tematica non sono prevedibili, ma ci riconfermano che Bruneo è più scultore che ceramista e che le sue doti di istinto plastico e di magistero tecnico sono di assoluto rilievo nel non troppo ricco panorama dei maestri ceramisti italiani.


Aldo Indelicato

... la ceramica di Nino Bruneo rappresenta sicuramente una forma estetica pura, sganciata, cioé, dal valore d'uso dell'oggetto: non c'è nulla che possa lontanamente assommigliare ad un piatto, ad un vaso, ad una brocca. Manca anche, leggendo la sua attività plastica in senso scultoreo - con le dovute differenze di linguaggio - quella mimesi del reale, quel rimando alla natura (in senso antropomorfo, fitomorfo o zoomorfo) che per secoli l'uomo, e l'uomo mediterraneo in particolare, ha tentato di oggettivizzare nei suoi procedimenti estetici. Pure è assente tutto ciò che è decorazione, da quella strutturale del colore e dell'inventriatura, a quella aggiunta attraverso procedimenti pittorici...
Queste terracotte dalla linea curva, chiuse quasi a nascondere, o meglio a proteggere l'enigma della vita, in quest'ultimo decennio, progressivamente, si sono aperte all'inserimento di nuovi materiali come il legno ma soprattutto (e ciò costituisce un interessante possibile annuncio di sviluppi futuri) sono ora frante, ci regalano il segreto dela loro struttura, si aprono in sottili lame o in volute quasi sintesi controllatissime di elementi fitomorfici.


Maria Teresa Zagone Monastra