NOVITA'
IN PRIMA PERSONA
E ALTRI RACCONTI
«Carattere suo peculiare è un modo ellittico di raccontare, un ammiccare rapido a fatti sottintesi, che il lettore deve completare per conto suo, in un tessuto di vibrazioni, di annotazioni quasi liriche, svelte, non insistite. Ne esce un raccontare di andamento magico, che ondeggia tra realtà e irrealtà, tra verità e supposizione».
(Piero Dallamano)
ALMANACCU SICILIANU
Bon capudannu, A ciocca i Cicciu, Ni ssi campagni i Scappafurnu, La neve siciliana, Circuncisioni di Gesù, Bucatini ro malu tempu, Contr’u malocchiu, Proverbi, Atto del castello e Mastro di campo, Il Mastro di campo a Mezzojuso, Canti inediti, Quaresima, La mugghieri di Firrazzanu, La Crièsia di la S. Nunziata, Pasta cco maccu catanisi, La balia della gattina, A festa i “Cristu viventi” o Casali, Tradimentu a Dumìnica i Palmi, Lu ndimuniatu, Venerdì Santu, Li pirnicani, La musica di li scecchi, Lu vinti pir centu, Lu Bracceri di manumanca, La leva del 1840-1861, La Fiera di Santa Cristina,...
raccolti da Tommaso Cannizzaro e
trascritti da Nino Falcone
3 volumi
[...] Poche le vere leggende sacre che ho trovato: quello di cui abbondo sono le preghiere, razioni, che non ho disdegnato di raccogliere, alcune assai belle. Dei canti non avrei penuria, ove le raccolte precedenti non fossero. Ma queste scemeranno di molto il numero dei miei, che insieme alle preghiere, e alle poche "parti" e leggende sacre e profane, hanno, in due soli mesi senza aiuto di sorta, sorpassato le due migliaia. [...]
LA CITTA' DI KIEV
Da marzo 1917 (caduta dello zarismo) a giugno 1920 a Kiev si susseguirono il governo sovietico, l'ingresso dei tedeschi alleati col governo nazionalista ucraino, l'avvento del Direttorio ucraino, il ritorno del potere sovietico e dell'Armata rossa, la conquista polacca, la restaurazione definitiva del potere sovietico.
ACQUA ALPINA
poesie 1928-1933
La montagna è stata per la Pozzi Io scenario privilegiato nel quale riporre le note salienti del suo alto lavoro poetico. In questa prima selezione, Ic poesie della Pozzi, ispirate e scritte dal 1929 al 1933 prevalentemente a Pasturo, sua sede prediletta, sono segnate da una cadenza temporale talmente assidua, da conferire ai singoli componimenti un sublime intimismo diaristico.
LE MONTAGNE
poesie 1933-1937
Le montagne (tema che ha guidato nuovamente la nostra scelta, dopo la pubblicazione di Acqua alpina, sue poesie del 1927-1933 di stessa ispirazione) sono state per la Pozzi lo scenario privilegiato nel quale riporre le note salienti del suo alto lavoro poetico. Ispirate e scritte dal 1933 al 1937 prevalentemente a Pasturo, sua sede prediletta, le sue pagine sono segnate da una cadenza temporale talmente assidua, da conferire ai singoli componimenti un andamento diaristico straordinariamente intimo.
DI DONNE, DI IERI
Tre esistenze lungo l'arco temporale d'un secolo che si dispiegano, accavallandosi, al richiamo della memoria. Sullo sfondo una Sicilia dissennata, animosa, magica, retriva, ospitale e scomoda, luminosa e lugubre, ineguagliabile impasto di terra e mare. Innanzi agli occhi una Milano composta, elegante, generosa, cautamente affabile, dai cieli grigi e dalle infinite sfumature.
PETROSINELLA
E ALTRE FIABE
«L'Italia possiede nel Cunto de li cunti o Pentamerone del Basile il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari; com'è giudizio concorde dei critici stranieri convertitori di questa materia [...]. Eppure l'Italia è come se non possedesse quel libro, perché, scritto in un antico e non facile dialetto, è noto solo di titolo, e quasi nessuno più lo legge [...] Ed ecco per quale ragione io [...] ho pensato che convenisse invece ridurlo a forma italiana, come finora non era stato fatto. [..] A me importa che (i lettori) siano d'accordo ora con me nel leggere il libro del Basile semplicemente come opera d'arte». (Benedetto Croce)