IL MONDO DI DIO
SUPERMONDO ANTIMONDO IL NOSTRO MONDO APPENDICE BIOGRAFIA AUTORE
  SUPERMONDO, ANTIMONDO, IL NOSTRO MONDO, IL MONDO DI DIO

 

 

L’idea di proporre un modello nuovo del mondo fisico è nata in me dopo aver letto quanto è stato affermato, più di tre secoli fa da un illustre filosofo, Renè Descartes, con l’ipotesi che lo spazio, ritenuto vuoto, tale non fosse perché pieno di corpi, ipotesi questa, che non è mai stata presa in seria considerazione forse perché, si è capito, era pressoché impossibile giungere ad una sua dimostrazione.
Ma indimostrabile, rimane anche, l’esistenza di uno spazio vuoto, tuttavia nessun fisico se ne mai preoccupato, per cui l’attuale modello d’universo, basato su questo presupposto, continua ad imperare indisturbato, anche se costellato da molti punti oscuri, nonostante i notevoli progressi che sono stati compiuti dalla ricerca scientifica.
E’ stata la grande fiducia nelle proprie convinzioni che, in passato, ha spinto studiosi dei diversi campi del sapere, a proporre idee nuove, a volte rivoluzionarie, pur essendo consapevoli che avrebbero ricevuto una dichiarata ostilità ad un loro accoglimento.


Che dire di me che, presentando un lavoro privo di quel supporto dato da rigorose deduzioni matematiche e dalla sperimentazione, rimane più facilmente vulnerabile dalle critiche e dalle contestazioni, e ancora di più se si considera che contraddice principi ormai consolidati da secoli!
In considerazione di tutto questo, ho ritenuto opportuno preoccuparmi, per prima cosa, di pervenire alla dimostrazione di uno spazio pieno di materia, e una volta raggiunto questo risultato, mi sono dedicato a sviluppare un nuovo modello d’universo che, tenendo conto di questa nuova realtà, rendeva indispensabile, per una corretta esposizione, il ribaltamento di quelle idee ritenute, fino ad oggi, indiscutibilmente valide.
In questo difficile compito, non disponendo d’altro, ho ricevuto il sostegno del ragionamento logico deduttivo, mentre mi è stato di sprone il convincimento che la nuova realtà che via, via si andava delineando, poiché si presentava plausibile e semplice, potesse possedere quei requisiti che le davano il diritto di cittadinanza in seno ad altre verità conosciute. Ritengo che questo mio lavoro, privo com’è di complicate equazioni matematiche, fatta eccezione di quel breve formulario, indispensabile per convivere con un linguaggio scientifico, possa essere proposto a lettori di livello culturale medio, con l’auspicio che possa risultare di gradevole lettura.